Il nuovo Centro Paralimpico a Villanova d’Arda
Un segno di speranza. E la dimostrazione che non ci siamo mai fermati nel realizzare un’opera al servizio di chi ha pagato e sta ancora pagando tanto il prezzo della crisi sanitaria, il mondo della disabilità.
A Villanova d’Arda, nella mia provincia di Piacenza, ho partecipato all’avvio dei lavori del nuovo Centro Paralimpico nazionale che sorge accanto all’ospedale “Giuseppe Verdi”. Un’idea nata dal territorio, portata avanti insieme alle istituzioni locali, al Cip e al Coni per rilanciare un presidio storico della sanità guardando al futuro e puntando sulla straordinaria funzione dello sport. Con l’allora Ministro dello Sport Luca Lotti e da Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio riuscimmo a finanziare quest’opera. Tra i numerosi cantieri che siamo riusciti a sbloccare nei mesi passati, questo è quello che mi emoziona di più.
“E’ stato un onore e una grande e bella responsabilità”
E’ stato un onore e una grande e bella responsabilità. Ringrazio tutti quelli che sono stati al mio fianco in questa esperienza straordinaria alla guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Mi succede una persona che stimo e un amico, il professor Enrico Giovannini.
Nel palazzo di Porta Pia sono stata la prima donna a rivestire la carica di Ministro e ho trovato tante persone preparate, competenti e appassionate della propria professione.
Mi sento vicina a tutte le donne che con determinazione e fatica arrivano a ricoprire ruoli importanti nella politica, nelle istituzioni, e in generale nel mondo del lavoro.
Questo è un Ministero molto vasto e profondamente radicato nelle comunità e nei territori italiani. Da qui si muove una leva economica, occupazionale e anche sociale tra le più importanti del Paese.
Lo abbiamo guidato in una fase complessa e difficile, e non avremmo mai immaginato la portata delle sfide e dei problemi che ci siamo trovati ad affrontare con l’esplosione dell’emergenza sanitaria. Lo abbiamo fatto con tutto l’impegno possibile, con dignità e onore, con spirito di servizio, senza sottrarci mai. E nonostante la pandemia i numeri raggiunti sulle infrastrutture sono stati straordinari.
Questa esperienza non può che chiudersi con un augurio a tutti noi: quello di riprenderci la normalità nella vita di ogni giorno. E di fare tesoro di quello che ci è accaduto in questi mesi per costruire davvero un’Italia più giusta. Il vero obiettivo che abbiamo perseguito.
A Enrico Giovannini l’augurio di vivere e amare il Mit come l’ho vissuto e amato io.