• CONSERVATORIO “NICOLINI” DI PIACENZA, PAOLA DE MICHELI INAUGURA LA NUOVA ALA RISTRUTTURATA

    Nella mattinata di sabato 18 novembre è stata inaugurata la nuova ala del Conservatorio “Nicolini” di Piacenza, chiusa da sei anni e ristrutturata con il contributo del Miur e della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

    Risorse economiche arrivate a Piacenza grazie al lavoro svolto dal Sottosegretario Paola De Micheli nella sua veste di parlamentare.

    “Dopo tante fatiche condivise siamo riusciti come città a riappropriarci questo pezzo importante della nostra storia – ha detto Paola De Micheli in occasione del taglio del nastro – e ad offrire ai giovani che vogliono intraprendere questo percorso di alta formazione universitaria dei locali all’altezza dell’insegnamento del Conservatorio.

    Nei progetti che abbiamo decisi di sostenere c’è l’obiettivo della qualità per la nostra città. Noi non siamo una grande città metropolitana che può giocarsi il futuro sui grandi numeri, Piacenza può giocarsi il futuro puntando sulla qualità di tutti i suoi segmenti vincenti; prima si ricordavano i temi della musica e della cultura, credo che investire su questi ambiti sia un obiettivo da perseguire con insistenza e determinazione.

    Ci sono sempre discussioni che accompagnano l’avvio di queste opere, ma quando si arriva all’ultimo giorno, all’inaugurazione di un’opera fatta, un pezzo della città restituita alle giovani generazioni sono tutti contenti.

    Ma nel percorso serve tanta determinazione con la volontà talvolta di imporre ai decisori politici e istituzionali una visione della città del futuro.

    Troppo presi dalla quotidianità infatti dimentichiamo che le nostre azioni dovranno lasciare un segno per le generazioni future. Vorrei che la giornata di oggi diventasse un auspicio, indicando un metodo da perseguire per il bene di Piacenza e dei piacentini”.

  • CON RENZI A PIACENZA PER VISITARE IL TECNOPOLO

    Tappa a Piacenza per il treno del Partito Democratico “Destinazione Italia”. Il segretario Matteo Renzi ha visitato al Tecnopolo accompagnato dal Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli.

    Il Tecnopolo è una sede di ricerca d’eccellenza nazionale in cui operano diverse realtà: il Centro Rse (Centro di ricerca sul sistema energetico), il laboratorio delle macchine utensili Musp e Inlab srl, incubatore certificato per start up innovative.

  • ACCELERAZIONE DELLA RICOSTRUZIONE E PROCEDURE TRASPARENTI. INTERVISTA A “IL MESSAGGERO”

    Accelerazione della ricostruzione pubblica (scuole, ospedali, chiese), proroga dei termini per regolarizzare le casette costruite in emergenza post sisma e agevolazioni per le imprese.

    E tutte le procedure per la ricostruzione saranno trasparenti.

    La mia intervista al “Il Messaggero” di oggi 16 novembre 2017.

    Ricostruzione, addio burocrazia. A cominciare da chiese e beni culturali affini al mondo religioso. La svolta è epocale: per la prima volta nell’era Cantone saranno le diocesi a gestire gli appalti, assegnare i lavori. In questo caso, per almeno un miliardo di euro.

    «Ma niente zone d’ombra, le procedure della ricostruzione saranno tutte case di vetro». Lo annuncia Paola De Micheli, commissario straordinario del dopo sisma, assieme al pacchetto di emendamenti all’ultimo decreto terremoto ora in transito al Senato». Commissario De Micheli, una svolta per il patrimonio culturale ed ecclesiastico, l’affidamento alle diocesi degli appalti.

    «Sì, per velocizzare abbiamo individuato due strade. Primo, il patrimonio culturale, soggetto attuatore il Mibact con la sovrintendenza speciale. Mentre per le chiese, soggetto attuatore sono le diocesi. Sono 24 quelle coinvolte nel terremoto. Tutte potranno ricostruire con la procedura negoziata rispettando i vincoli pubblici, ma con tempi certi di realizzazione e risorse pubbliche.

    L’obbiettivo è far partire progettazioni e gare sulle opere più importanti per ricostituire le comunità». Chiese, ma non solo: ci sono in bilancio i fondi per i Comuni per la progettazione delle opere pubbliche danneggiate? «Certo, il costo di progettazione verrà riconosciuto al 100 per cento. Proprio per le opere pubbliche del cratere, nella legge di bilancio abbiamo stanziato un altro miliardo».

    Ha previsto anche procedure snelle per piani e appalti della ricostruzione pubblica? «Nella norma si prevedono nuovi soggetti attuatori, tra cui le Regioni che a loro volta possono delegare su richiesta ai Comuni tale facoltà, e per le opere pubbliche strategiche le cui gare si celebreranno entro la fine del mandato commissariale, ci sarà la possibilità di accedere alla procedura negoziata prevista dal codice degli appalti e molto rapida».

    E la norma cosiddetta salva nonna Peppina rispetto alle sanatorie edilizie? «C’è,ma attenti: la norma non è ad personam. Dal territorio ci hanno comunque segnalato altre costruzioni temporanee abusive fatte a ridosso delle scosse. Diamo la possibilità di regolarizzare queste costruzioni entro il 31 gennaio».

    Nella zona franca urbana sono previste agevolazioni relative per le imprese individuali finora escluse? «Le imprese individuali non erano e non sono escluse. Delle quattro categorie di esenzione fiscale in de minimis (tributi erariali regionali, comunali e contributivi) per le imprese individuali non si riconoscono solo i benefici per la parte contributiva, ma sono confermate le esenzioni per gli oneri contributivi per personale dipendente ». A che punto sono le norme per snellire l’iter del finanziamento per i danni lievi?

    «Il finanziamento dei danni lievi è già a burocrazia zero. E per i tantissimi che non ne hanno approfittato, l’iter ordinario si modifica esclusivamente per il posticipo della cosiddetta garetta delle tre offerte nella fase successiva alla definizione del contributo spettante».

  • Intervista a “Libertà”: “Alle critiche rispondo coi fatti”

    L’intervista a Paola De Micheli uscita sul quotidiano di Piacenza “Libertà” curata da Antonella Lenti. Di seguito il testo.

    1) Onorevole Paola De Micheli, Commissario per la ricostruzione Sisma 2016 da quasi due mesi. Di recente cittadini e sindaci esasperati hanno portato a Roma i detriti delle loro case distrutte e hanno strappato i certificati elettorali. Uno schiaffo istituzionale. Abbiamo alle spalle un anno perduto? E perche’?

    Il nostro Paese talvolta ha la memoria corta, appiattito sul presente. Non è stato affatto un anno perso quello trascorso dal tragico sisma in Centro Italia e il lavoro compiuto dal commissario Errani è stato fondamentale. Quel terremoto è stato un evento assolutamente unico, per dimensioni e gravità. Abbiamo affrontato un’emergenza complessa e, a differenza del passato, oggi abbiamo una grande quantità di risorse pubbliche già stanziate e le norme indispensabili per il loro utilizzo.

    2) Gli italiani sono stati solidali con le persone colpite, hanno raccolto somme ingenti. Lo Stato, denunciano da Amatrice, invece fa pagare le tasse sulle macerie. E’ impossibile uno Stato amico dei cittadini?

    Uno Stato è amico dei cittadini quando promuove provvedimenti efficaci. Il mio lavoro di commissario mi impone di rispondere alle critiche coi fatti. Abbiamo deciso di intervenire sulle zone franche urbane esenti dalle imposte subito dopo il 20 novembre, una volta chiuse la prime domande. Dobbiamo valutare l’impatto del primo testo legislativo con l’obiettivo di migliorare le norme per sostenere chi realmente ha avuto problemi. Abbiamo rateizzato le imposte sospese e pagato tutte le richieste di delocalizzazione per le imprese. A primavera partirà il piano per lo sviluppo.

    3) I fondi raccolti. C’e’ diffidenza sul loro utilizzo. 34 milioni di euro in cassa a disposizione del Commissario. Quale progetto per spenderli? E come saranno rendicontati?

    C’è stata una straordinaria corsa alla solidarietà degli italiani e le donazioni sono state interamente destinate ai progetti di ricostruzione individuati con gli amministratori locali. Non è accettabile che questo possa essere messo in dubbio: sulla generosità non si specula. Occorre mantenere un equilibrio tra la trasparenza, assolutamente necessaria perché questi soldi sono di tutti gli italiani, e una maggiore velocità nel loro utilizzo. La rendicontazione, così come la loro assegnazione, è integralmente disponibile online. Ho già avviato la fase di trasferimento fondi ai comuni destinatari delle risorse degli sms solidali.

    4) Una domanda per lei arriva dalle Marche. “Qui si teme lo spopolamento. Ci serve – dicono – un intervento straordinario che favorisca – attraverso sgravi fiscali, sostegno alle imprese – l’insediamento di aziende. La ricostruzione passa prima di tutto dal lavoro in zone che erano gia’ deboli. Solo se ci sara’ l’investimento produttivo che porta lavoro, ci potra’ essere anche quello privato sulle abitazioni altrimenti… il futuro va altrove e i paesi resteranno abbandonati. Cosi’ dalla tragedia del terremoto 2016 potrebbe rinascere una speranza”. Che cosa risponde a questa precisa richiesta?

    Conosco la fragilità di quelle terre e i timori legati al post sisma: ho già compiuto qualche decina di visite e sopralluoghi, in particolare nelle Marche. Lo Stato sta facendo tutto il possibile per supportare le idee, le esigenze e le proposte delle persone e delle imprese sul territorio, questa è la nostra concezione di ricostruzione non solo materiale, ma anche sociale. Contro lo spopolamento e per restituire occasioni concrete di sviluppo. Consapevole che in quei territori lo spopolamento viene da lontano, e quindi per reagire dobbiamo a nostra volta guardare lontano con ambizione.

    5) Molte piccole citta’ e paesi avevano la loro forza nella bellezza dei centri storici, un tutt’uno col paesaggio. I centri storici lesionati rischiano l’oblio? State pensando di applicare tecnologie avanzate per salvaguardarli e far si’ che continuino a vivere e a rappresentarci nel mondo?

    Sono stata di recente a Norcia, a Preci, a Cascia, nel centro storico di Camerino, e prima a L’Aquila. Ho visto coi miei occhi alcuni dei monumenti storici più belli feriti dal sisma. Per fortuna i cantieri ci sono già in tanti luoghi e un nuovo piano di ricostruzione degli edifici pubblici sarà presto operativo. Ci sono le premesse per un’accelerazione. Ma soprattutto oggi ci sono le tecnologie più avanzate per intervenire su chiese e monumenti. Non lesineremo le energie.

    6) I detriti. Nelle vie dei paesi sono presenti ancora i detriti. Come e’ possibile? E poi le viabilita’ compromesse dal sisma, che cosa si e’ fatto?

    Lo so che è un tema sensibile, ma non si può liquidare con una battuta. Le macerie degli immobili pubblici o che ostruivano strade pubbliche sono tutte in fase di rimozione da parte delle Regioni. Differente la situazione nelle aree di proprietà dove vige il diritto privato. Poi c’è il tema delle macerie degli immobili storici che stiamo numerando a uno a uno per conservare e ricostruire. Inoltre stiamo separando le macerie potenzialmente inquinanti. Anche in questo caso lo sforzo è massimo.

    7) Corruzione. Il timore e’ che sul post terremoto si facciano largo affari illeciti. Da qui i percorsi, i protocolli, i controlli. Troppa burocrazia spesso conduce a poca trasparenza. Perche’ ora non dovrebbe essere cosi’?

    E’ uno dei cortocircuiti quando si affronta il tema ricostruzione. Da un lato si chiede di accelerare al massimo e dall’altro di prevenire le possibili illegalità con controlli rigorosi. Quello dell’eccesso di burocrazia è un falso mito da sfatare, in questo terremoto abbiamo applicato l’essenziale necessità burocratica per rispondere alle doverose esigenze di trasparenza quando si usano i soldi dei contribuenti. Abbiamo introdotto controlli stringenti ed innovativi sui cantieri, le procedure sono tutte supportate da Anac, con il Presidente Cantone in prima linea. E’ un sistema del quale vado molto orgogliosa.

    8) Accelerare. E’ l’esortazione che arriva dai territori. Quali sono le misure che ha adottato per fare presto e per superare l’immobilismo che sembra bloccare la ricostruzione?

    Entro il prossimo anno scolastico saranno inaugurate tutte le scuole contenute nel Piano del Commissario. Per quel che riguarda le case private abbiamo snellito ulteriormente le norme, a partire da quelle con i danni più lievi. Per la ricostruzione degli edifici pubblici, sempre grazie ad Anac, ci sarà un intervento legislativo decisivo e una nuova ordinanza per gli immobili strategici, sulla base delle indicazioni dai territori.

    9) La ricostruzione rappresenta un banco di prova per il sistema politico che pero’ non sembra averne consapevolezza. Una sfida importante per lei anche su questo fronte…

    Avverto tutto il peso di questa responsabilità e il mio ruolo è anche quello di far comprendere a pieno l’impegno dello Stato e delle istituzioni per superare tutte le criticità. Ho fatto un appello per tenere fuori la ricostruzione dalla campagna elettorale: dobbiamo metterci in testa che questo è un tema che riguarda l’Italia intera, c’è in gioco la nostra credibilità come sistema Paese, non di questo o quel partito. Ma comunque per me è la sfida più importante. So che non farò miracoli, ma in queste terre ci sto mettendo tutta la concretezza di una donna che viene dalla terra piacentina.

    10) Siamo un paese sismico, ma fingiamo di non saperlo, costruiamo come se non lo fossimo. Come fare tesoro per il futuro di queste drammatiche esperienze?

    Come sapete amo la politica che “ci mette la faccia”, che non si nasconde. Qui torniamo al primo concetto della nostra intervista, quello di un Paese dalla memoria corta. Passata l’emergenza i riflettori si spengono e i problemi cadono nell’oblio. L’unica strada possibile è quella scelta dal Governo, quella della prevenzione per superare la logica delle emergenze. Attraverso l’operazione Italia Sicura sono già stati sbloccati 642 cantieri per 1,075 miliardi di euro, procedono i lavori per aprire altre opere per 1,330 miliardi della vecchia programmazione.

    Lavoro quotidianamente con Casa Italia e Protezione Civile. Ora abbiamo leggi e soldi per la prevenzione: convinciamoci tutti che è l’unica strada per dare un futuro sicuro al paese

  • IN UMBRIA E NELLE MARCHE COL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

    Non è stata una visita formale quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle zone terremotate dell’Umbria e delle Marche, ma l’occasione per incontrare tanti cittadini e amministratori di Cascia, Pieve Torina, Castelsantangelo sul Nera e Visso. Lo Stato è vicino alle popolazioni colpite dal sisma del 2016 anche coi gesti semplici e le parole importanti del Capo dello Stato.

  • A MONTEGALLO, “ORGOGLIOSA DELLA SOLIDARIETA’ PUBBLICA E PRIVATA”

    Sono orgogliosa di come la mia Regione, l’Emilia Romagna, sia riuscita a conciliare la solidarietà istituzionale e quella privata per le popolazioni colpite dal terremoto, come nel caso di Montegallo. Perché anche la generosità dei privati per essere efficace va organizzata e indirizzata in maniera trasparente”.

    Il commissario straordinario per la ricostruzione del terremoto del Centro Italia Paola De Micheli, domenica 5 novembre ha partecipato a Montegallo (Ascoli Piceno) all’inaugurazione della “Cittadella della solidarietà”, realizzata grazie a contributi pubblici e privati coordinati da una onlus della provincia di Modena.

    “Oggi sono trascorsi 54 giorni dalla nomina di commissario straordinario del terremoto – ha aggiunto – e mi rendo conto che dobbiamo comunicare meglio ai cittadini la grande mole di norme che abbiamo prodotto, comprese tutte le agevolazioni che non conoscono e quei diritti che talvolta non sanno esercitare. Il lavoro al servizio delle popolazioni terremotate non conosce pause e all’inizio della prossima settimana depositerò in Senato nuove norme per ridurre ulteriormente la burocrazia”.

  • SISMA: AGEVOLAZIONI E BENEFICI PER CITTADINI E IMPRESE

    “In situazioni emergenziali come quelle che hanno caratterizzato il centro Italia con il sisma 2016 è facile che le informazioni si confondano”.

    Inizia così una nota con la quale il Commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, precisa ulteriormente il contenuto della lettera ai sindaci del cratere sismico.

    “Nella lettera inviata ai sindaci di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, abbiamo invitato gli amministratori locali a informare le imprese sui provvedimenti utili alla ripartenza socio economica.

    Sostanzialmente, le imprese potranno rateizzare a partire dal primo gennaio 2020 le imposte sospese nel 2016 e nel 2017, accedendo ad un mutuo completamente gratuito, da contrarre subito, le cui garanzie sono a carico dello Stato. Tali imposte andranno pagate, detratta l’esenzione in de minimis (200.000 euro circa) e si verseranno solo per il differenziale anche per il 2018, come avvenuto per il 2017.

    Facciamo un esempio: l’impresa Mario Rossi che rientra nelle condizioni della zona franca urbana, con sede a Norcia, nel 2017 avrebbe dovuto pagare 70.000 tra imposte erariali, regionali, comunali e contributi dei lavoratori. Siccome la soglia del de minimis è di 200.000 euro, l’impresa non dovrà versare nulla per il 2017 e quindi potrà anche non accedere al mutuo.

    demi_ancona1Se, però, il totale delle imposte dell’impresa invece che di 70.000 fosse di 210.000 euro, ci sarà la possibilità per l’impresa di accedere a un mutuo di 10.000 euro che verrà pagato a partire dal primo gennaio 2020, senza interessi e con garanzie dello Stato (questo significa che non si vanno a toccare gli impegni bancari delle Imprese).

    Per il 2018, se la medesima impresa rimane sotto il de minimis continuerà a non pagare nulla. Se, invece, lo supera dovrà riconoscere agli enti coinvolti (Stato, Regione, Comuni, INPS e INAIL) il differenziale oltre i 200.000 euro.

    Specifico che nelle condizioni della zona franca urbana rientrano tutte le imprese che hanno subito danni al fatturato. Esistono, tuttavia, imprese che non hanno subito questo genere di danni ma che fanno parte del cratere sismico. Anche per queste è previsto l’accesso al mutuo di cui in precedenza.

    “Infine, alcune misure non contenute nella lettera ai sindaci ma per le quali pure desidero fare chiarezza.

    ZONA FRANCA URBANA: è contenuta nella Legge di Bilancio e vale per le imprese. Prevede un rinvio al 20 novembre 2017 (anziché al 6 novembre 2017 come inizialmente stabilito) del termine per la presentazione delle domande da parte delle imprese per accedere ai benefici e alle agevolazioni della Zona Franca Urbana. L’intervento prevede la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese e titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono la propria attività o che la avviano entro il 31 dicembre 2017 nella ZFU Sisma Centro Italia.

    BUSTA PAGA PESANTE: vale per i cittadini che percepiscono reddito fisso, lavoratori dipendenti e pensionati. Prevede una rateizzazione fino a 24 mesi (rispetto ai 9 inizialmente stabiliti) e rinvio a maggio 2018 (anziché a febbraio 2018 come inizialmente stabilito) delle imposte sospese dal 24 agosto 2016.

    SOSPENSIONE MUTUI PRIVATI: la sospensione del pagamento dei mutui per i privati verrà prorogata con un emendamento governativo, che verrà presentato la prossima settimana, al dl fiscale in discussione al Senato. Il dl fiscale entra in vigore prima della Legge di bilancio e quindi consente di anticipare i tempi di questa agevolazione.

    Inoltre, nel 2018, abbiamo in previsione una negoziazione con l’ABI la revisione dei piani di ammortamento dei mutui privati – la stragrande maggioranza insistenti sulle prime case che verranno ricostruite a carico dello Stato – per evitare che le rate sospese comprensive di interessi di questi due anni, vengano caricate sul solo primo anno.

    L’esigenza di fare chiarezza è quanto mai urgente, non per evitare – come qualcuno potrebbe pensare – che si facciano strada critiche di stampo politico e da toni elettorali, ma per avere la certezza che i cittadini e le imprese conoscano appieno i propri diritti, per poter ripartire con la ricostruzione. Questi territori si riprenderanno solo se tutti – imprenditori, amministratori locali e Governo – remeremo nella stessa direzione”.

  • A NORCIA “QUI PER PARLARE DI FUTURO, SFIDA RICOSTRUZIONE E’ DI TUTTO IL PAESE”

    Sono qui per parlare insieme a voi di futuro, che affronteremo con umilta’ e realismo. Lo faremo con assoluta determinazione istituzionale e, laddove sara’ necessario, aggiustando norme e rimodellando la governance”.

    Lo ha detto a Norcia la commissaria straordinaria alla ricostruzione, Paola De Micheli, nella mattinata del 30 ottobre nella citta’ umbra per partecipare alla giornata ricordo del sisma di un anno fa.

    “Vi ammiro ed e’ la ragione piu’ profonda – ha sottolineato – per la quale proveremo con ancora maggiore determinazione ad esservi utili per raggiungere l’obiettivo della ricostruzione”.

    De Micheli ha anticipato che nei prossimi giorni in Parlamento verra’ presentata “una .proposta per accelerare la ricostruzione pubblica, perche’ senza gli edifici pubblici come le scuole, i municipi, le chiese, le comunita’ fanno fatica a ritrovarsi”.

    “La sfida che abbiamo davanti è la sfida del Paese” – ha aggiunto il commissario che poi ha elencato i tre punti fondamentali su cui muoversi da questo momento in avanti: “ricostruzione privata, pubblica e lavoro”.

    “Mi piacerebbe tra qualche anno portare mio figlio – ha concluso – che oggi ha solo 18 mesi, qui a Norcia e fargli visitare la Basilica di San Benedetto ricostruita e fargli vedere che c’e’ un Paese che ce l’ha fatta”.

  • DE MICHELI A SAN GINESIO, TOLENTINO E FABRIANO PER LA NUOVA SCUOLA

    Visita nelle Marche sabato 28 ottobre del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Paola De Micheli.

    Tre le tappe.22780181_1669162799771043_4065676144798207550_n

    22815354_1669162916437698_1362158742595382999_n

    22853168_1669162579771065_3869906388653746745_nA San Ginesio e a Tolentino per incontrare gli amministratori locali e i cittadini, e a Fabriano al cantiere della nuova scuola d’infanzia.

    Hanno preso il via i lavori infatti della nuova scuola dell’infanzia di Fabriano “Don Petruio”, finanziati dallo Stato con circa un milione e 360mila euro.

    “Una visita di buon auspicio, perchè di cantieri dovremo aprirne molti: i bambini il prossimo anno scolastico potranno frequentare una struttura accogliente, moderna e sicura. L’esperienza sul campo del primo piano di ricostruzione delle scuole ci ha lasciato un bagaglio di conoscenze che ci sarà certamente utile con il secondo piano delle opere pubbliche, per velocizzare la realizzazione degli interventi”. Ha detto il commissario durante il sopralluogo.

    Oltre a Paola De Micheli erano presenti il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli e i rappesentanti delle istituzioni regionali.

    La scuola è destinata ad ospitare quattro sezioni per un totale di 120 alunni e il completamento dei lavori è previsto entro 100 giorni.

    L’edificio sarà costituito da due blocchi, ciascuno per due sezioni e locali comuni: aula per le attività libere, mensa, cucina, e spazio per l’assistente. Completano l’immobile, un ampio spazio connettivo con una copertura a vetro di collegamento tra i diversi blocchi.

    L’intera struttura verrà realizzata nel rispetto della classe d’uso IV, edificio strategico di protezione civile e sarà ad altissima efficienza energetica. La tipologia costruttiva è in legno, con sistema a telaio leggero controventato, del tipo PLATFORM FRAME in cui le pareti portanti sono realizzate con telai in legno lamellare controventate su entrambi i lati con pannelli OSB.

  • “Una manovra per sostenere la crescita” Intervista alla “Gazzetta di Parma”

    Nell’inserto economico della “Gazzetta di Parma” il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paola De Micheli parla della manovra economica e delle sue ricadute su cittadini e imprese.

    L’intervista è uscita il 23 ottobre firmata da Patrizia Ginepri.

    Ecco il testo:

    Onorevole De Micheli, il governo vara una manovra da 20 miliardi, focalizzata su poche e grandi misure. La soddisfa nel complesso?
    Anzitutto, non c’è aumento dell’Iva e non ci sono nuove tasse. Veniamo da mesi di polemiche su questo argomento, e questa manovra snella e utile è una risposta concreta. È utile perché davvero in grado di sostenere la crescita. Siamo consapevoli che le risorse disponibili sono limitate, ma saranno indirizzate in maniera chiara e puntuale, pertanto l’efficacia sarà altissima.

    Tema centrale è il costo del lavoro per i giovani e i loro salari d’ingresso. Con quali interventi può essere sostenuta l’occupazione?
    E’ una notizia tornare a parlare di ‘occupazione giovanile’ e non più di ‘disoccupazione giovanile’. Significa che siamo di fronte a un cambiamento nel mondo del lavoro, anche grazie a interventi già attivi e voluti dai nostri Governi. Nella manovra c’è una decontribuzione imponente e di natura strutturale, significa che dal 1° gennaio le aziende che assumeranno under 35 avranno uno sconto del 50% sui contributi da versare ai nuovi assunti.

    Sugli effetti del Jobs Act non si placano le discussioni. Qual è il suo giudizio?
    I benefici del Jobs Act sono scritti nei numeri Istat di questi ultimi mesi. La disoccupazione è in lenta discesa, costante è l’espansione dei posti di lavoro. So bene che ci sono ancora tante famiglie che convivono con la mancanza di lavoro, ma ribadisco che l’impegno del Governo su questo è massimo. Senza una riforma seria come il Jobs Act oggi non saremmo in grado di beneficiare di un ritorno alla crescita.

    Altra questione fondamentale riguarda il “pacchetto imprese” per dare slancio alla competitività in un mercato globale sempre più agguerrito.  Quali sono gli incentivi messi in campo? 
    Uno degli obiettivi chiave della Legge di Bilancio è il sostegno alla competitività delle imprese. Anche in questo caso il Governo ha scelto provvedimenti concreti, che hanno già funzionato in passato, i superammortamenti, gli ecobonus per l’edilizia e la sismica. Tra le misure innovative, il bonus verde per i privati che svolgono lavori di sistemazione di terrazze e giardini aiuterà a far emergere il sommerso e migliorerà la qualità urbanistica.

    Nel suo libro, scritto a sei mani con Imbruglia e Misiani “Se chiudi ti compro” il tema delle politiche attive del lavoro è centrale. Qual è il messaggio che volete far passare?
    Nel nostro libro riproponiamo un modello “antico” che si rivela modernissimo. Perché prova a trasformare le politiche assistenziali in sviluppo. Sono dieci storie di imprese rigenerate dai lavoratori, nate dalla loro volontà di unirsi per mantenere viva l’azienda. Portiamo esempi concreti di riscatto rese possibili dalla passione e dall’impegno dei lavoratori.

    Il governo sostiene l’industria 4.0. Perché è così importante?  Non crede che tecnologia e robotica riservino anche molte incognite per il sistema produttivo?
    Il Paese che abbiamo in mente è orientato al futuro e non ha timore del cambiamento. Industria 4.0 non si propone di “robotizzare” il mondo produttivo, ma offre una serie strumenti tecnici per rilanciare il lavoro e l’impresa e quindi per valorizzare le persone che la fanno. Accanto a Industria 4.0 c’è il pacchetto sulla formazione per offrire uno strumento ai lavoratori che in maniera permanente devono accompagnare il cambiamento.

    Parliamo del settore pubblico, quali sono le prospettive previste dal contratto? 
    Abbiamo mantenuto nella Legge di Bilancio l’impegno preso con organizzazioni sindacali e lavoratori per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, significa garantire 85 euro di aumento ai 3,2 milioni di statali. La dote è di 2,6 miliardi, dopo un decennio nel quale questa voce è stata pari a zero.

    Resta il nodo del debito pubblico…
    La manovra si colloca nel solco delle precedenti. Solo con il rafforzamento della crescita e il consolidamento della finanza pubblica, il deficit può diminuire. Come certificato dall’Istat, prevediamo che anche l’indebitamento continui a scendere.

    Lei è commissario alla ricostruzione dopo il terremoto, il governo si è posto l’obiettivo di velocizzare le iniziative a sostegno delle popolazioni del centro Italia. In che modo?
    Abbiamo preparato un provvedimento legislativo, anche grazie anche al supporto di Anac, per accelerare la ricostruzione degli edifici pubblici strategici. Daremo gli strumenti necessari per poter fare le gare d’appalto con procedura negoziata, già presente nel codice degli appalti. È la più veloce che possa essere utilizzata. Sulla ricostruzione pubblica, invece, stiamo intervenendo in via amministrativa per mettere a terra l’importante eredità di Errani.

    I rapporti con l’Ue e con i Paesi membri. Quale sarebbe la prima azione auspicabile?
    Oggi c’è bisogno di più Europa e occorre lavorare per rilancio dell’Unione. L’azione dei nostri Governi ha restituito una credibilità all’Italia nel contesto europeo: penso all’azione del ministro Minniti per contrastare il traffico disumano di persone nel Mediterraneo e al rigore del Ministro Padoan nella stabilizzazione finanziaria.

    Le imprese del nostro territorio hanno retto alla crisi grazie soprattutto all’export. Come sostenere il made in Italy?
    La provincia di Parma è fra le più internazionalizzate, ma occorre portare le imprese in maniera più stabile sui mercati esteri. Soprattutto quelle realtà che non possiedono le capacità manageriali per andare da sole oltre i confini. Con i progetti del Ministro Martina e del Ministro Calenda, lo Stato si è assunto il ruolo di fornire servizi e accompagnamento per accrescere il volume di affari all’estero.